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      Leidisse con una tranquillità nuova, guardando lo specchio dell'acqua ricomposta "ha perduto la poesia dell'amore, ricadrà nelle tentazioni di prima, si cercherà delle amanti o piuttosto se ne compererà."
      Non ho perduto la poesia dell'amore.
      Ricominciò un silenzio eterno.
      Piero guardò l'orologio, osservò sommessamente ch'erano quasi le tre e mezzo. Aveva ordinato che la vettura fosse pronta per le quattro, volendo prendere a Villascura il treno delle sei. Jeanne non lo sapeva, trasalì, ma si chetò subito. Però non si mosse e siccome egli pareva stare in attesa, disse:
      Vada, io resto qui.
      A lui quella tranquillità parve sospetta. Aveva udito parlare di precipizi vicini, vaghe apprensioni gli salirono in cuore. Insistette perchè Jeanne si alzasse, perchè scendesse all'albergo. Jeanne ripeteva: "Vada! vada!" senza muoversi.
      Ma non possodiss'egli "lasciarla così!" E soggiunse teneramente: "Vieni, vieni, forse un giorno...".
      Forse un giorno...?
      diss'ella in un lampo di dolcezza e di amore.
      Forse un giorno ci sarà fra noi quella concordia di anime che può giustificare una unione stretta.
      Esprimeva egli il proprio intimo pensiero oppure lo avevano quelle apprensioni vaghe tratto più in là? Jeanne tornò a oscurarsi, mormorò scuotendo incredula il capo:
      Pietà.
      Egli si guardò attorno, si chinò, le pose sui capelli un bacio e sussurrò:
      No, cara, speranza.
      Ella piegò la testa per prendere quanto poteva del bacio, un fugace lume di beatitudine le si diffuse sul viso.
      Se è verodisse "che lo speri, resta fino a domani.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





Villascura Jeanne