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      La mamma dice "va là, va là" con bonaria placidezza. Essa le risponde di prepararsi e che sarà presto presto e che n'è tanto contenta.
      La mamma tace, le campane suonano, suor Eletta apre un poco le imposte, l'inferma vede l'oriente imbiancarsi per lei l'ultima volta.
     
      V
     
      Don Giuseppe celebrò la messa verso le cinque e mezzo. Il parroco del luogo raccontò poi, tutto edificato, che non aveva veduto alcuno celebrare con tanto fervore nella voce, con tanta pietà nel volto, con tanto profondi sospiri e aneliti, come quel vecchio prete forestiero. Pareva, diss'egli, che avesse la visione di Cristo! Dopo la messa, come lo ebbe aiutato a spogliarsi, lo lasciò.
      Immerso nelle preghiere di ringraziamento, don Giuseppe non s'accorse che alcuno entrasse in sagrestia. Alzandosi dall'inginocchiatoio restò sbalordito e sgomento; Piero gli stava davanti, tanto acceso nel volto di ansia e di supplica, tanto visibilmente tremante le mani congiunte, ch'egli subito pensò: "è morta!' e i suoi occhi atterriti lo dissero. "No, no, no, devo parlare!" fu l'affannosa risposta. Don Giuseppe mandò fuori dalla sagrestia il chierichetto, che aspettava. Intanto Piero si buttò sull'inginocchiatoio e, copertisi con una mano gli occhi, batteva e ribatteva con l'altra la logora poltrona disposta lì accanto per le confessioni.
      Don Giuseppe, non sapendo cosa fosse per succedere, fra proclive e renitente, dopo un momento di esitazione, obbedì.
      Non posso parlar che qui, non posso parlar che quisinghiozzò Piero, raccoltesi ambo le mani sul viso.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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