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      .."
      Qui don Giuseppe parve esitare per un certo imbarazzo e la sua voce diventò più tenera: "... non domandiamo noi al Signore che ci conservi la Sua Elisa? Pensi, questa grazia, quanto deve influire sulla Sua vita, se ci è fatta o non ci è fatta!"
      Oh sì, sì, Dio mio, è vero, ma la visione l'ho avuta!
      Ma sì, ma sì!
      fece don Giuseppe. "E il Signore potrà confermarla. Intanto vi hanno cose che egli sicuramente vuole: rimetterle tutto il Suo debito, piccolo o grande che sia..."
      Grande, grande, grande!
      interruppe il giovine, desolato.
      ... essere conosciuto e amato da Lei come una volta, meglio di una volta. Forse ha qualche altro gran dono in serbo per Lei. Preghiamo e speriamo! E adesso andiamo a consolare quella poveretta, non è vero? Andiamo a dirle che le sue preghiere sono state esaudite!
      Piero si recò alle labbra una mano, riluttante, del vecchio:
      Vada Lei, vada Leirispose. "Glielo dica Lei, adesso!"
      Il chierichetto entrò per avvertire don Giuseppe, a nome del parroco, ch'era vicina l'ora fissata per l'amministrazione dell'Olio Santo all'inferma. Piero uscì dalla sagrestia sentendo che don Giuseppe inclinava a prender le sue visioni per effetti di una sovreccitazione nervosa, per apparenze vane. Malgrado se stesso, ne soffriva. Mentre don Giuseppe gli aveva esposte quelle considerazioni prudenti, aveva dubitato anche lui. Poi l'anima sua si venne lentamente componendo in una pace piena di certezza, come acque agitate posando poco a poco fermano in sè le immagini delle cose imminenti.
     
      VI


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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