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      Ma per me si tratta solamente di dare il mio ai poveri non a caso, di darlo secondo un'idea di giustizia. Ho avuto in mente un mese fa di spogliarmi, senza sentimento religioso, per una giustizia particolare, come Le ho raccontato. Adesso comprendo che non era ragionevole e che faccio meglio a spogliarmi per una giustizia generale. La visione non riguarda che il mio avvenire dopo la rinuncia."
      Mi pareosservò don Giuseppe, timidamente "ch'Ella mi accennasse a due parti distinte della visione."
      Sì
      rispose Piero "ma nella seconda parte..."
      Rumori di remi e di voci. Una barca si appressava, passò lenta sotto il muro dell'orto. Ritornato il silenzio, Piero cinse d'un braccio il collo a don Giuseppe.
      Mi perdonidiss'egli "preferisco non parlarne. Intendo della mia visione. Me ne sento anche indegno!"
      Una sola parola: Ella persiste a crederla soprannaturale?
      Quello che m'appare oggi è che la visione sia soprannaturale in quanto si accorda con certe voci misteriose che mi hanno parlato di tempo in tempo, una volta; e in quanto mi addita una via di povertà, di penitenza e di preghiera. La credo anche soprannaturale in quanto mi addita un'azione futura, esterna. In quanto invece mi preannuncia dati avvenimenti, io non presumo niente, accetterò dalla mano di Dio quel ch'Egli vorrà. Ho però creduto debito mio di scrivere la visione. Sta già in un plico suggellato ch'Ella custodirà perchè si apra dopo la mia morte.
      Don Giuseppe sorrise, fece un gesto come per dire ch'egli morrebbe certamente prima.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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