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      Petrarca.
      Altre volte l'aggettivo, pigliando senso avverbiale, conserva natura di aggettivo, cioè si accorda col sostantivo, ancorchè questo sia femminile o plurale, il che avviene specialmente coi verbi stare, vivere, andare, correre, giungere e simili, indicanti uno stato o un movimento del soggetto: p. es. Da voi medesimo pensar potete se noi possiamo e dobbiamo vivere e andare, più che gli altri uomini, lieti. Boccaccio. - Prima che più lontana se ne vada. Ariosto. - Sta' sano e scrivimi spesso. Casa. - Le farfalle quasi mai non possono stare ferme in un luogo. Gozzi. - Ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi. Manzoni.
     
      § 9. Specialmente si adoperano in senso avverbiale gli aggettivi grande, vero, caro, solo, tutto, primo, ultimo ecc., il vero sapiente, un gran balordo nel senso di sapiente davvero, balordo in sommo grado: chi arriva il primo, si parte l'ultimo. - Bevitore grande, tantochè alcuna volta gli facea noja. Boccaccio. - Cara mi costa e mi costerà la sua disobbedienza. Vita di Santi. - Vendean le loro merci troppo care. Berni. - Soli tre passi credo ch'io scendessi. Dante. - Sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti. Boccaccio. - Il famiglio trovò la gentil giovane tutta timida star nascosa; cioè interamente timida. Boccaccio. - La donna udendo costui parlare tutta stordì. Boccaccio. - Nel parlar familiare diciamo mezza morta, mezzi finiti, mezze spente; ma correttamente dovrebbe dirsi mezzo morta, mezzo spente ecc.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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