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      Boccaccio. - La natura umana č perfettissima di tutte l'altre nature di qua gių. Dante.
     
      § 6. I medesimi superlativi non possono regolarmente congiungersi con avverbii di accrescimento o diminuzione nč con avverbii comparativi. P. es. molto grandissimo desiderio. Novelle antiche. - Cosė ottimo parlatore. Boccaccio. - Non fu sė pessima raccolta. G. Villani.
     
      § 7. SUPERLATIVI IRREGOLARI. I superlativi irregolari ottimo, pessimo, massimo, minimo, supremo, infimo, estremo, ultimo, preceduti dall'articolo determinato, prendono il senso di superlativi relativi, ed equivalgono a il pių buono, il pių cattivo ecc. p. es. l'ottimo degli uomini, il massimo de' pianeti, l'infima delle donne, l'estremo della vita, l'ultimo di tutti. Concludo che l'autunno sia .... l'ottima delle stagioni. Tasso.
      Invece di migliore e peggiore, maggiore, minore, si usano spessissimo, nel parlar familiare gli avverbii meglio e peggio e pių e meno. Esse sono meglio di te. Ed altri assai che son peggio che porci. Dante. - Della pių bellezza e della meno delle raccontate novelle disputando. Boccaccio.
     
      § 8. Quando i comparativi irregolari divengono sostantivi astratti o neutri, prendono la forma degli avverbii meglio, peggio, pių, meno. Rimase l'uno e l'altro mal contento Che non si sa chi avesse meglio o peggio. Berni. - Come dal suo maggiore č vinto il meno.
      Saprebbe di antico usare maggiore, migliore e peggiore in questo senso: Vattene per lo tuo migliore. Boccaccio. - Qui sopra abbiam veduto maggiore invece di pių. Anticamente si usō anche maggio (E l'altro assai pių fiero e maggio.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Villani Vattene