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      Dante) donde prese il nome la Via Maggio di Firenze.
     
      § 9. CIRCOSCRIZIONE DEL SUPERLATIVO. In luogo del superlativo (assoluto) si può usare l'aggettivo semplice, accompagnato da qualche avverbio di accrescimento; p. es. molto bello, savio oltremodo, sommamente buono ecc. ovvero anche ripetere due volte l'aggettivo stesso, p. es. bianca bianca, duro duro, grande grande (vedi Gramm., Parte II, cap. VIII, § 6). Due occhi neri neri. Manzoni. - Si avverta nondimeno che quest'ultima forma è più frequente nel parlar familiare che nelle scritture, e più in quelle frasi, in cui l'aggettivo così ripetuto si riferisce piuttosto al verbo che al nome, e piglia quasi forza di avverbio: p. es. Ella sen va nuotando lenta lenta. Dante. - Elle si vorrebbono vive vive metter nel fuoco, e farne cenere. Boccaccio. - Con l'altra mano Che lunga lunga ben cento gran cubiti Fino al mio capo estendesi. Alfieri: dove la ripetizione dell'aggettivo è cagione di grande evidenza. - Solo soletto in una piccola casetta .... si dimorava. Firenzuola. - Zitti zitti nelle tenebre, a passo misurato usciron dalla casetta. Manzoni.
      La ripetizione della parola si fa anche talora coi sostantivi, coi verbi, cogli avverbii. Si caccia in bocca stoppa e stoppa e stoppa e ne cava nastro e nastro e nastro. Manzoni. - Sempre si sentiva quell'aspo che girava, girava, girava. Manzoni. - (Una mano) Scarnata lunga lunga, nera nera, Che calava calava minacciosa. Grossi. - S'incamminò in fretta in fretta al convento. Manzoni.
     
      § 10. DUE AGGETTIVI SINONIMI INVECE DEL SUPERLATIVO. Altre volte si adoperano, pure in forza di superlativo, due aggettivi sinonimi, il secondo de' quali esprime più del primo; e ciò dà luogo a molte locuzioni, frequenti non tanto nelle nobili scritture, quanto nello stile umile; p. es. allegro e contento, pieno zeppo, ubriaco fradicio, stracco morto, ritto impalato, sudicio lercio, magro stecchito, sano e salvo, unto bisunto, povero scannato, vivo e verde (per metafora), fradicio mézzo.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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