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      Sempre lieto e contento sono vivuto e vivo. Passavanti. - E poi quell'abito Rotto sdrucito. Giusti.
     
      § 11. SIMILITUDINI INVECE DEL SUPERLATIVO. Altre volte, in fine, per ritrarre alla fantasia un grado molto elevato di qualche qualità, si usano certe brevi similitudini che recano al discorso più evidenza; p. es. bianco come neve, nero come un carbone, bello come un angelo, splendido come un sole, lesto come un gatto, bianco come un panno lavato, pulito come una mosca ecc. ecc. A me pareva .... aver presa una capriuola .... e pareami che fosse più che la neve bianca .... E mi pareva che .... uscisse, non so di che parte, una veltra nera come carbone. Boccaccio. (Vedi altri esempii nel cap. seguente, § 2.)
     
      CAPITOLO IV
     
      Osservazioni sull'uso de' nomi alterati.
      (Gramm., Parte II, cap. IX)
     
      § 1. AVVERTENZE GENERALI. È singolar privilegio della lingua italiana l'avere così spesso i modi per esprimere con una sola parola la sostanza o la qualità accompagnate dalle idee accessorie di grossezza, piccolezza, graziosità, viltà, e malvagità; adoperando gli accrescitivi, i diminutivi, gli spregiativi, i peggiorativi. Non si deve però credere che sia facile l'usar bene di questi modi senza aver molta pratica degli scrittori o piuttosto del vivente parlar toscano; poichè l'uso di essi non è già arbitrario del tutto, ma regolato da leggi generali, e in molti casi da quel genio della lingua, che non s'impara se non che con una lunga consuetudine del popolo, dal quale essa è meglio parlata. Crediamo quindi necessario fare alcune avvertenze su tal proposito, dichiarando e compiendo le cose già insegnate nella Grammatica.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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