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      § 14. USO AVVERBIALE DEGLI ORDINALI. Si adoprano anche avverbialmente in una serie di numeri; primo, secondo, terzo ecc. p. es. da te voglio tre cose; primo, che tu divenga più docile; secondo, che tu segua a studiare; terzo, che tu non pratichi troppo ecc.
     
      § 15. GLI ORDINALI IN SENSO INDETERMINATO. Anche fra gli ordinali, centesimo e millesimo, possono indicare un numero indeterminato. Non sono .... la centesima parte di questo miracolo. Buti. - Se tu sentissi La millesima parte di mia gioja. Petrarca.
     
      CAPITOLO VI
     
      Uso del pronome in generale.
      Pronomi personali puri.
      (Gramm., P. II, cap. X e XI)
     
      § 1. PRONOMI SOSTANTIVI ED AGGETTIVI. Dei pronomi alcuni sono sempre sostantivi, come tutti quelli esclusivamente personali; p. es. io, tu, egli, colui, altri, chi ecc. e certi altri comuni alle cose ed alle persone, come, ognuno, qualcuno ecc. I più sono aggettivi, ma si adoprano spesso come sostantivi, riferendoli cioè ad un sostantivo espresso o sottinteso, tali sono quasi tutti quelli che possono significare cosa, p. es. questo, quello, alcuno, quale ecc. ecc.
      I pronomi aggettivi, quando fanno da sostantivi, servono a indicare una cosa o persona poco avanti nominata o da dirsi subito dopo, tenendo le veci del nome, com'è proprio del pronome; p. es. ho veduto un libro, ma quello non era il mio: ti dirò questo, che ecc.,
     
      § 2. PRONOMI USATI ASSOLUTAMENTE. Molti di essi, usati assolutamente nella loro forma maschile, pigliano senso personale; come uno, alcuno, nessuno, veruno che equivalgono ad un uomo, alcun uomo ecc. presa la voce uomo in senso generale di persona umana.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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