Pagina (55/500)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ciò accade specialmente:
      dove siano più persone a contrasto o in vicendevole corrispondenza; p. es. Se esso Adamo fu nobile, tutti siamo nobili, e se lui fu vile, tutti siamo vili. Dante. - Prese la corona del ferro lui e la donna sua. Compagni. - Claudio prese la fanciulla e menavala via: lei s'atteneva al padre abbracciando e gridando. Ser Giovanni Fiorentino;
      dove si debba ben distinguere e separare una persona dalle altre; p. es. Quello che lui dice, a tutti è legge. Dante. - Iddio, come tu vedi, è bene signore lui, ed è ricchissimo. Fra Giordano;
      in generale, quando il soggetto sia posposto al verbo; p. es. Lasciamo fare a quello lassù. Non volete che sappia trovar lui il bandolo d'ajutarci? Manzoni. - Spiccava tra questi ed era lui stesso spettacolo, un vecchio mal vissuto. Manzoni. - Il fidarsi che anche senza licenziar la femmina si sarebbe potuto lui preservare entro i termini dell'onesto, fu la cagione di questa variazione sì luttuosa. Segneri;
      quando si sottintende il verbo essere: P. es. Lui ricco, lui giovane, lui rispettato, lui corteggiato. Manzoni.
      dopo anche, neanche, nemmeno e simili forme avverbiali; p. es. Proferendo queste parole non sapeva nemmen lui se faceva una promessa o un complimento. Manzoni. - Messasi ancor lei a sedere. Bembo.
     
      § 7. Loro invece di eglino, elleno si usa regolarmente davanti al plurale signori, signore (quando si rivolge il discorso a più persone); e davanti ai numeri cardinali. P. es. Trascrivere qualcosa, perchè lor signori la correggano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Adamo Giovanni Fiorentino Giordano