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      Pure usano spesso gli scrittori antichi, e qualche rara volta sarą lecito anch'oggi, riferire quelli di terza persona anche a cosa, specialmente se di senso astratto, invece dei dimostrativi questo, quello ecc. Esempii: Una volontą infinitamente perfetta odia la colpa, e non odia altro che lei. Segneri. - Tralascio alcune altre minuzie che non mi piacciono; ma se elle non piacciono a me, il quale pel continuo lavoro nell'opera del Vocabolario ho il capo pieno zeppo di arcaismi, che farann'elleno in coloro che non vi hanno assuefatte le orecchie? Redi.
      Nella forma congiuntiva i pronomi di terza persona si usano continuamente invece dei dimostrativi questo, quello, ciņ ecc. come vedremo nel capitolo che tratta appunto di questi pronomi.
     
      § 18. PRONOME RIFLESSIVO. Il pronome riflessivo sč tanto nella forma assoluta come nella congiuntiva (si) si riferisce sempre alla terza persona, singolare o plurale, e significa persona e cosa ugualmente; p. es. Egli loda sč o si loda; Eglino battono sč o si battono. Questa bevanda ha in sč una gran virtł; le bugie non si dicono; si spegne il lume. Nella forma assoluta viene sovente rafforzato dal pronome d'identitą stesso. (Vedi il capitolo, dove si tratta di questo pronome.) Nelle altre persone il riflessivo si fa colle oggettive me, te, noi, voi, mi, ti, ci, vi. (Vedi Gramm., P. II, cap. XXV, § 6 e seg.)
     
      § 19. LUI, LEI, LORO INVECE DI SČ. Quando il riflessivo (se, si) dovrebbe riferirsi ad un soggetto diverso da quello che regge la proposizione, in cui si trova, viene sostituito regolarmente dai pronomi lui, lei, loro, lo, la ecc.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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