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      Leopardi.
     
      § 7. ARTICOLO INDETERMINATO. L'articolo un si premette ai nomi sostantivi, quando sono presi in senso indeterminato, cioè quando la cosa da loro significata si enuncia come nota solo nel suo genere, non in sè stessa come individuo; p. es. una casa, un uccello, un uomo, cioè un individuo incognito di quel genere casa, uccello, uomo, che io conosco. In Roma vi fu un giovane, chiamato Pietro Boccamazza, il quale s'innamorò d'una bellissima e vaga giovane, chiamata Angiolella. Boccaccio. - Quella che dinanzi veniva, recava in sulle spalle un paio di vangajuole (specie di reti) e nella destra aveva un baston lungo: l'altra che veniva appresso, aveva sopra la spalla sinistra una padella, e sotto quel braccio medesimo un fascetto di legne, e nella mano un treppiede; e nell'altra mano una facellina accesa. Boccaccio.
     
      § 8. USO DI UN IN SENSO TRASLATO. Coi nomi indicanti cosa unica nel suo genere e perciò, a tutto rigore, priva d'individui (come la materia, ed i concetti astratti) si adopera un soltanto in senso traslato p. es. un sole, una luna per significare un fenomeno, una fase del sole, o della luna; un fuoco, un'acqua per significare una fiamma di fuoco, una quantità di acqua ecc. collo stesso senso che prendono i plurali di tali nomi (vedi addietro, cap. I, § 2). Così dicesi un oro per dire una qualità d'oro; un ferro, un coltello od una spada di ferro; un pane, cioè una pagnotta.
      I nomi astratti di senso generale, costruiti con un, pigliano pur essi senso particolare: una delizia, un dolore, un piacere, nel senso di una cosa deliziosa, un patimento, una sensazione piacevole.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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