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      § 18. COL PRONOME UNO. Il pronome uno nel plurale si costruisce sempre coll'articolo determinato. Immaginai di voler fare siccome fecero i Saguntini e gli Abidei, gli uni tementi Annibale Cartaginese, e gli altri Filippo Macedonico. Boccaccio. - Nel singolare, quando sta in una stessa proposizione con l'altro, richiede l'articolo. Quindi: l'uno e l'altro, l'una e l'altra, l'un l'altro, l'un coll'altro, l'un dall'altro ecc. Nč l'una nč l'altra cosa č in podestą mia. Leopardi. - L'un l'altro ha spento. Dante. - Anche in diverse proposizioni gli scrittori preferiscono l'uno. L'un fu tutto serafico in ardore, L'altro per sapienza in terra fue di Cherubica luce uno splendore. Dante. - L'una vegghiava a studio della culla .... L'altra .... Favoleggiava con la sua famiglia ecc. Dante.
      Nel parlar vivo si suole tralasciare l'articolo, e dire uno, l'altro, anche nella medesima proposizione; p. es. Fra un occhio e l'altro; fra una faccenda e l'altra. - Erano stati condannati al pari di noi, uno a 20 anni, l'altro a 15. Pellico. - Diciamo, p. es. di queste carte una č bianca, l'altra č rossa.
     
      § 19. CON TUTTO. Il pronome quantitativo tutto usato aggettivamente rifiuta sempre gli articoli. Tutte le notti si lamenta e piagne. Petrarca. - Cominciņ a riguardare alle maniere di tutti i cortigiani. Boccaccio. - Gli uomini tutti lodarono il novellare. Boccaccio.
      Usato come sostantivo prende l'articolo soltanto quando sta in relazione con un'altra idea; p. es. il tutto e la parte. Uno finisce troppo le parti ad una ad una e poi nel tutto .... č infelice.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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