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      Segneri. - Sciagurato! non carezza materna acquietò mai il suo pianto; non bacio di padre lo rallegrò nei giorni dell'infanzia. Guerrazzi. - Ombra non gli è, nè segno che si paja. Dante.
      Così pure dopo senza coll'infinito. Voltano le carte, e senza leggerne linea, studiano ne' rami intagliati. Gozzi. - E in generale dopo senza, come nelle locuzioni avverbiali (vedi qui sopra, § 33). Mi trovo in alto mar senza governo. Petrarca.
      In molti di questi casi però si usa anche l'articolo indeterminato. Non poteva udire una voce, nè seguire un'ombra d'uomo vivente. Leopardi. - Non aveva mai detta una parola. Manzoni.
     
      § 39. PAROLE DI QUANTITÀ. Si omettono spesso gli articoli con sostantivi che esprimono o lasciano sottintendere un concetto di quantità. Il selvaggio signore dominava all'intorno tutto lo spazio, dove piede d'uomo potesse posarsi (sottint. un solo). Manzoni. - Egli passava gran parte del tempo al fianco della promessa sposa. Grossi.
     
      § 40. NELLE COMPARAZIONI. Si omettono pure spesso gli articoli dopo forme comparative, come, a guisa, a foggia, a modo di; avanti o dopo sì determinante un aggettivo; e spesso dinanzi all'agg. simile. Amor l'arco riprese Com'uom che a nuocer luogo e tempo aspetta. Petrarca. - Noi facciamo oggi una festa, nella quale chi mena un uomo a modo d'orso, e chi a guisa d'uomo salvatico. Boccaccio. - In materia sì rilevante prendete un error sì grave (dove una volta è l'articolo, l'altra no). Segneri. - Che tutte queste a simil pena stanno Per simil colpa.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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