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      Manzoni. - Mentre una notte (Venceslao) soletto se ne tornava, conforme era suo solito, dalla chiesa; eccoti Boleslao che uscendo dagli agguati, lo investe col ferro ignudo. Segneri.
      Spesso un imperfetto sta in corrispondenza di un altro, e ciò quando le due azioni sono contemporanee fra loro, e durano ugual tempo. Mentre il dottore leggeva, Renzo gli andava dietro lentamente con l'occhio. Manzoni.
     
      § 8. Talora l'imperfetto denota un tentativo od un principio di azione, che non ha poi compimento, perchè interrotta da un'altra. Già si chinava ad abbracciar li piedi Al mio dottor; ma e' gli disse: frate, Non far ecc. Dante.
      Quindi si usa anche in luogo del passato del modo condizionale, principalmente coi verbi dovere, potere e cogl'impersonali: bisogna, conviene, fa d'uopo ed altri simili, indicanti convenienza. Mio nome doveva essere (avrebbe dovuto) Giacinto Albonesi. Luigi Muzzi. - Fingete che si fossero trattenuti a quei giuochi, a cui forse potevano (sarebber potuti) intervenire senza grave rimordimento. Segneri.
      Ciò avvien pure spesso nei membri periodici condizionali, come vedremo a suo luogo nella Parte II.
     
      § 9. Alcune volte, per porre in maggior rilievo e quasi per rendere perenne un'azione di sua natura passeggiera e momentanea, si suole usare, narrando, l'imperfetto invece del passato remoto (vedi più oltre): ma non bisogna abusarne, come si fa oggi dai gazzettieri. - La domenica 26 di maggio, essendo il tempo bello ed il sole lucidissimo, s'incoronava (s'incoronò) il re.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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