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      - Gli diede in cuor suo tutti que' titoli che non aveva mai udito applicargli da altri (ad altri avrebbe reso il senso oscuro dopo quel gli). Manzoni.
      Coi verbi di percezione il soggetto dell'infinito può stare talvolta anche senza veruna preposizione, purchè gli sia anteposto. Quando (gli altri pianeti) vedranno la terra fare ogni cosa che fanno essi (invece di fare alla terra). Leopardi. - Quando io udiva il custode o altri aprire la porta, copriva il tavolino con una tovaglia (invece di udiva aprire al custode ecc.). Pellico. - I Romani a questo suono spaventati videro i Parti a un tratto gittare in terra le invoglie di lor armi (invece di gittare ai Parti o gittare dai Parti. Adriani il G. - Poscia ch'i ebbi il (invece di al) mio dottore udito Nomar le donne antiche e i cavalieri, Pietà mi vinse ecc. Dante.
     
      § 22. L'INFINITO COME PROPOSIZIONE INTERA Si può usare anche con altri verbi in luogo del che col congiuntivo o l'indicativo; ma è più dello stile nobile, che del parlare umile e familiare. Io ho sempre inteso l'uomo essere il più nobile animale che fosse creato da Dio. Boccaccio. - Alcuni erano di più crudel sentimento, dicendo niun'altra medicina essere alle pestilenze migliore, nè così buona, come il fuggir loro davanti. Boccaccio.
     
      § 23. Quando il soggetto dell'infinito in simili costrutti è un pronome di prima o seconda persona, si suol porre in forma soggettiva (io, tu), se un pronome di terza persona, si usa nella forma oggettiva (lui, lei, loro), collocate l'una e l'altra dopo l'infinito.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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