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      - Queste locazioni si possono riguardare come proposizioni ellittiche, simili ad altre con de' nomi; p. es. Nè schivar, benchè bassi (benchè siano bassi), i merti nostri. Buonarroti il Vecchio.
      Vedi la Parte II, dove si tratta delle varie proposizioni subordinate.
     
      § 10. PARTICIPIO OGGETTIVO. Spesso il participio passato dopo i verbi di percezione vedere, udire ecc. (o dopo la interjezione ecco) tien luogo d'una proposizione oggettiva. Viveano i cittadini pieni d'indignazione, veggendo la maestà dello stato loro rovinata (esser rovinata), gli ordini guasti, le leggi annullate, ogni onesto vivere corrotto, ogni civil modestia spenta. Machiavelli. - Il quale esempio ho veduto ai giorni nostri imitato (essere stato imitato) dal Finelli. Guerrazzi. - Eccoti nato il dispregio che l'una classe ha per l'altra. G. Gozzi. - Come posso udir io le tue dolenti Voci e mirar senza dolor profondo Il sommo imperio tuo caduto al fondo, Tante tue pompe e tanti pregi spenti? Guidiccioni.
     
      § 11. USO DEL PARTICIPIO ASSOLUTO. Dicesi assoluto quel participio che, contenendo una proposizione subordinata incidente resta, insieme col proprio soggetto, sciolto grammaticalmente dalla proposizione principale, in cui si trova. Qui il participio può essere anche presente, benchè faccia le veci di una proposizione avverbiale.
      Il participio presente si usa come assoluto soltanto in certe locuzioni fisse, p. es. concedente, vivente, consenziente, permettente, regnante, imperante ecc. Di questo si parlerà altrove .... in un libro ch'io intendo di fare, Dio concedente (cioè se Iddio lo concederà). Dante.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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