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      Volle, lei presente, vedere il morto corpo. Boccaccio. - Partii nei primi di maggio, previa la consueta permissione. Alfieri. - Furono quelli di dentro costretti ad arrendersi salvo l'avere e le persone. Guicciardini. - Che, salvo il vero, ebbe nome madonna Alda. Sacchetti. (Di qui la congiunzione eccettuativa salvo, salvo se, salvo che. Ed è legato e fatto come questo, Salvo che più feroce par nel volto. Dante). - Lui duce (duce lui) appresi a trattar le armi. Metastasio. - Da voi, giudice lui, vinta sarebbe. Casa. - M'ha confessato che gli era stato proibito, pena la vita (sotto pena di perder la vita), di far questo matrimonio. Manzoni. - Si fece una legge che, pena la vita, niuno ardisse di affermare che Serapi fosse morto. Segneri.
     
      § 16. Avanzi del participio futuro attivo latino sono gli aggettivi in turo: venturo, futuro, duraturo, perituro, nascituro e qualche altro. Avanzi del participio futuro passivo latino sono gli aggettivi in ando, endo: ammirando, venerando, stupendo, memorando, contennendo (raro), ecc. (Vedi la Gramm. p. 279 e 280).
     
      CAPITOLO XXII
     
      Uso del gerundio.
      (Gramm., P. II, cap. XVIII, § 15).
     
      § 1. NATURA DEL GERUNDIO. Il gerundio è un nome verbale che corrisponde ad un complemento avverbiale, e racchiude quindi il senso di una intera proposizione; onde non si usa mai come vero nome, nè può mai sostantivarsi. Ha due tempi, il presente (gerundio semplice) ed il passato (gerundio composto): lodando, avendo lodato; essendo lodato, essendo stato lodato: i quali differiscono tra loro perchè il primo denota azione in atto, il secondo azione in effetto, potendosi del resto riferire tanto ad un tempo presente, quanto ad un passato o ad un futuro.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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