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      Segneri. - D'ogni intrigo, si può uscire, ma ci vuole un uomo. Manzoni. - Si è conosciuto che quegli desiderava il privilegio. Leopardi. - Dovunque vadasi, si va sempre in paese di suo dominio. Segneri. - La penitenza, quando s'ha buona volontà, si può farla a casa sua. Manzoni. - Si può dare un'infamità peggio di quella? Grossi.
      Anche il riflessivo impersonale prende talora il senso imperativo che dicemmo a pag. 234 in nota. Quinci si va (si deve andare) chi vuol andar per pace. Dante.
      Notisi l'idiotismo impersonale mi è venuto voglia, invece di mi è venuta voglia. - È venuto lor voglia di stamparla col nome mio. Casa.
     
      § 5. FORMA PASSIVA IMPERSONALE. Anche la forma passiva si può adoprare impersonalmente; p. es. è proibito di fumare; fu detto, fu creduto, fu imposto ovvero è stato detto, ordinato ecc. che ecc. o di ecc. È notato che (gli uccelli) mentre sono in amore, cantano meglio. Leopardi. - Se mi fosse stato creduto, i lupi avrebbero alle persone insegnato ecc. Boccaccio. - A Filomena fu imposto che ragionasse. Idem. - Ed io risposi come a me fu imposto. Dante. - E brigavam di soverchiar la strada Tanto quanto al poter n'era permesso. Dante.
     
      § 6. COSTRUZIONE DEI VERBI IMPERSONALI COL PLURALE. I verbi impersonali si possono costruire con sostantivi o con pronomi di numero plurale, considerati in senso generico e privi, per lo più, d'articolo determinato, o, più sovente, preceduti dall'articolo partitivo indeterminato. (Vedi addietro, capitolo XIII, § 9). Più spesso questi nomi si pospongono all'impersonale, come mostreranno gli esempi che qui appresso ne raccogliamo.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Filomena Vedi