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      Dante. - Di qua dal passo ancor che mi si serra Mezzo rimango. Petrarca. - Dalla dignità del pontificato infuori, volle essere e fu della lor compagnia. Belcari. - Cristoforo era un uomo di molta autorità presso i suoi. Manzoni. - Il Saladino in grande ed onorevole stato appresso di sè il mantenne. Boccaccio. - Io mi fo a credere che la preziosa sua morte non cadesse lontano dalla metà di maggio. Bartoli. - Questa fu senza fallo la sua opinione. Tasso. - Come potrò io vivere senza di te? Vita di Cristo. - Tra i loro comandamenti si è introdotta la discordia. S. Bernardo. - Le superficie (superfici) dei cilindri son tra di loro in proporzione delle loro lunghezze. Galilei. - Colla immagine in mano verso la torricella n'andò. Boccaccio. - Ed ecco a poco a poco un fumo farsi Verso di noi come la notte oscuro. Dante. - Dentro una nuvola di fiori Che dalle mani angeliche saliva .... Donna m'apparve sotto verde manto. Dante. - Lo sguardo tuo non passa Dentro il mio cor. Monti. - In questo (volgarizzamento) ho procurato che siano conservate quelle antiche parole od espressioni che per entro di esso si ritrovano. Bottari. - Giusto giudicio dalle stelle caggia (cada) Sovra 'l tuo sangue. Dante. - Io son contento che tutti i peccati che tu hai commessi sieno sopra di me. Belcari. - Tre volte dietro a lei le mani avvinsi. Dante. - Dietro quest'idea ne compariva sempre un'altra. Manzoni.
      Malgrado si congiunge anche col possessivo: mio, tuo, suo malgrado (invece di mal grado di me ecc.), e nel verso mal mio grado ecc.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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