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      Il romore e il tumulto era grande. Machiavelli. - L'acqua in un tempo e 'l vento e la tempesta Negli occhi a' Franchi impetuosa fere. Tasso. - Mentre tutti gl'infimi si credono illustri, l'oscuritā e la nullitā dell'esito diviene il fato comune e degli infimi e de' sommi. Leopardi. - Il frutto e il bene della verace amistā non dimora nella corporale congiunzione. Boccaccio;
      se i soggetti si risguardano separatamente l'uno dall'altro, come avviene specialmente quando sono uniti colla disgiuntiva o, e spesso anche colla copulativa negativa nč e, in generale, quando il predicato č anteposto al soggetto. Ove porge ombra un pino alto od un colle Talor m'arresto. Petrarca. - Qual fortuna o destino Anzi l'ultimo dė quaggių ti mena. Dante. - Evvi nella misera Europa o regno, o provincia o principato o cittā, la qual non abbia in questo secolo udito sulle sue porte strepito di tamburi ecc.? Segneri. - Nč pioggia caduta, nč acqua gittata, nč altro umidore li spegneva. Davanzati. - Fra quelle (cittā) che rovinarono fu Aquileja, Luni, Chiusi, Populonia ecc. Machiavelli. - Anche l'uno e l'altro presi separatamente vogliono il singolare, per es. L'uno e l'altro ha fabbricato un palazzo; ma in senso collettivo rientrano nella regola generale. L'uno e l'altro di loro morirono. Machiavelli;
      se ad un soggetto singolare č unito per mezzo della cong. con un altro soggetto. Quello andavano a fare che esso co' suoi compagni avea giā fatto. Boccaccio. - Pure č indifferente, in questo caso, adoprare il plurale.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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