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      Il buon Gesù sudava sudore di sangue. Vite SS. Padri. - Mai non lacrimaro Occhi di donna lacrime sì spesse. F. Uberti. - Questa vita che noi viviamo, di fatiche innumerabili è piena. Bembo. - Cavalcando un caval paesano tutto bianco. Firenzuola. - Osano anch'elle Gir (andar) le prime a morir morte onorata. Caro. - Sorrise il buon Tancredi un cotal riso Di sdegno. Tasso. Ma questi e simili modi convengono più a' poeti che a' prosatori.
      Altri usi affatto poetici di falsi oggetti si potrebbero registrare, come tremare alcuno per tremare a causa di alcuno. - Rettor supremo, Cui trema il mondo. Chiabrera.
     
      § 16. USO DEL PREDICATO NOMINALE COLL'OGGETTO. Spesso l'oggetto si accompagna con un predicato nominale (ora sostantivo, ora aggettivo): e ciò avviene coi verbi, nominare, dichiarare, eleggere, chiamare, confermare, lasciare, mandare, accettare, chiamarsi, offrirsi, credere, giudicare, stimare, fare, conoscere, trovare, temere, vedere, rendere, avere, ridurre, menar (la vita), vantarsi, ed altri di simile significato. Non Cappello, ma Ciappelletto il chiamavano. Boccaccio. - I Goti ripresero animo e crearono loro re Ildovaldo. Machiavelli. - Ho care le rime del Petrarca. Leopardi. - Se qualche volta si mostrò severo, fu co' pastori suoi subordinati. Manzoni. - Lo tengo (stimo) il primo capitano d'Italia. Grossi. - Li teme superbi della loro virtù. Manzoni. - Color che tu fai (dichiari) cotanto mesti. Dante. - Io mi trovo il più felice e contento uomo che fosse mai nel mondo. Machiavelli.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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