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      Firenzuola.
     
      § 19. Si può per altro uscire da questa regola per ragioni di stile, cioè quando o la chiarezza o la forza o la naturalezza del discorso pajano richiederlo, p. es. A noi (Cristo) ha dati i suoi meriti, per sè ha tolte le nostre pene. A noi ha data la sua immortalità, per sè ha tolta la nostra morte. A noi ha data la felicità del suo regno, per sè ha tolti i dolori del nostro esilio. Segneri. - Dovrannosi bensì tener come ferme le seguenti leggi:
      di non accordare il participio, quando l'oggetto forma col verbo tutta una frase (por mente, riprender lena, dar fede ecc., vedi P. I, cap. XIII, § 33) o quando il participio stesso regge un infinito (vedi però il capoverso seg.); Quella bella guerra, di cui abbiam fatto menzione di sopra. Manzoni. - Avevamo avuto parte in quelli intrighi. - Rimasero contenti d'aver saputo schernire l'avarizia di Calandrino. Boccaccio. - E neanche quando in luogo del verbo richiesto dal senso vi abbia il participio fatto. Per torre i panni come fatto aveva i denari veniva. Boccaccio. - Li quali (cavrioli) così lei poppavano, come la madre avrebber fatto. Boccaccio. E neppure si suole accordare, quando l'oggetto posposto sia notevolmente separato dal participio;
      di accordare il participio coll'oggetto, quando questo sia richiamato dalle particelle pronominali lo, la, li, le o dall'avverbiale ne (vedi gli esempi qui sopra § 18 verso la fine) e ciò anche nel caso che il participio reggesse un infinito (vedi § 18 nell'ultimo esempio del Boccaccio);


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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