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      Possono poi questi complementi esser determinati essi stessi da altri complementi.
     
      § 2. SOSTANTIVO IN APPOSIZIONE. Un sostantivo si appone, senza preposizione alcuna, ad un altro sostantivo o ad un'intera proposizione, per compierne o spiegarne il significato. Il sostantivo dell'apposizione, quando è preso in senso generale e indeterminato, ricusa gli articoli; li ha bensì, quando vien preso in un senso particolare, o quando si riferisce a cosa nota, o serve per distinzione.
      Senza articolo. Avea Giambologna scultore insigne finito e messo su il cavallo di bronzo. Dati. - Il fatto era accaduto vicino a una chiesa di cappuccini, asilo impenetrabile allora a' birri. Manzoni. - La porta era chiusa, segno che il padrone stava desinando. Manzoni. - Siccome avverte S. Giovanni Grisostomo. Segneri. - Aveva egli (Tobia) nella sua canuta vecchiaia un sol figliuoletto, speranza della sua stirpe, sostegno della sua debolezza e quasi luce della sua cecità. Segneri.
      Con articolo o con un dimostrativo determinato: S. Pietro il Crisologo me l'ha detto. Segneri. - Bice, la figlia del conte del Balzo. Grassi. - Lecco viene in parte a trovarsi nel lago stesso; un gran borgo al giorno d'oggi. Manzoni. - Si rimiri Lazzaro, quel gran fratello di Marte e Maddalena. Segneri. - Or se' tu Oderisi L'onor d'Agobbio e l'onor di quell'arte Che alluminare è chiamata a Parisi (Parigi)? Dante. (Vedi anche P. I, cap. XIII, § 32, nota).
     
      § 3. Anche l'aggettivo sostantivato si appone al sostantivo, specialmente per indicare un titolo o un soprannome a modo di antonomasia, o per esprimere il grado superlativo; per es.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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