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      Manzoni. - Parve di coloro Che corrono a Verona il drappo verde. Dante;
      dopo avere, tenere, fare e sim. con un aggettivo per lo più di senso neutro (P. I, cap. II, § 7 verso il fine), o un sostantivo per lo più di senso personale. Questo Ippocrate ha del mirabile e del divino. G. Gozzi. - Quell'ingrato popolo .... Che tiene ancor del monte e del macigno. Dante. - Tu fai dell'animoso ora e del fiero. Berni. - L'ignorante vuol fare dell'istruito, il rustico del contadino. Leopardi;
      dopo dare, nel senso di attribuire un titolo ad alcuno. Si comincerà a dare dell'eminenza ai vescovi. - Manzoni. Dar del baggiano a un Milanese è come dar dell'illustrissimo a un cavaliere. Manzoni. Per lo stesso costrutto si usa dar del tu, dar del lei, dar del voi (vedi P. I, cap. VI, § 16).
     
      § 23. DUPLICAZIONE DEL COMPLEMENTO PARTITIVO. Il complemento partitivo si duplica nella stessa proposizione colla particella ne (vedi addietro, § 20), quando il soggetto o l'oggetto del verbo resterebbero indeterminati e non si saprebbe a che cosa si riferissero; ma non si duplica, quando sono determinati di per sè; p. es., dei libri ne ho molti o ne ho molti de' libri. Invece: dei libri ho soltanto Dante e il Petrarca.
      Nella duplicazione del partitivo si usa talvolta, almeno parlando familiarmente, omettere la preposizione; p. es. libri ne ho molti, non ne vendo salsiccie.
     
      CAPITOLO III
     
      Parti secondarie della proposizione.
     
      Complementi avverbiali.
     
      § 1. COMPLEMENTI AVVERBIALI. Il verbo che si trova nella proposizione, oltre a determinarsi direttamente coll'oggetto, può altresì farlo indirettamente per mezzo de' complementi avverbiali, parole che determinano le modalità e le condizioni d'un'azione.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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