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      Si usa pure comunemente per indicare nelle date il giorno del mese; p. es. ai tre di Maggio, ai quattro d'Aprile ecc. (Vedi P. I, cap. V, § 3). Fu la detta rotta a' dì 11 di giugno, il dì di S. Barnaba. D. Compagni. - Tornato di campagna malato ai sedici di febbrajo, non uscii mai di camera. Leopardi.
      In senso meno determinato si adopera sul o in sul; p. es. sul principio dell'anno, sulla sera, sull'imbrunire, sul cader del sole ecc. La mattina in sull'alba vi si raunano di molte schiere d'uccelli. Caro. - Usano di cantare in sulla mattina allo svegliarsi. Leopardi. - Tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 novembre dell'anno 1628, don Abbondio. Manzoni.
      Altre volte a ha senso più largo ed equivale a nel. Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare ecc. Manzoni. - Alla primavera la villa ti dà grandi sollazzi. Pandolfini.
     
      § 12. Di specifica la qualità del tempo. Passeggio di giorno, di notte mi riposo. Di sera, di mattina, di primavera, d'inverno, di maggio, di giovedì, di quaresima, di buon mattino, di buon'ora ecc. Di primavera (il giardino) è pieno di rose e di gigli ecc. di state vi sono de' papaveri ecc. di questo tempo uve infinite ecc. Caro.
     
      § 13. Per segna il tempo, durante il quale si estende e continua il fatto (tempo continuato). Fece in Alba sua dimora Per trecent'anni ed oltre ecc. Dante. - Se posso tener a bada per questi pochi giorni quel ragazzo, ho poi due mesi di respiro. Manzoni. Segna pure in generale un'occasione, una ricorrenza; p. es. per pasqua, per natale, per ceppo, per befana, per capo d'anno ecc. ti verrò a trovare (modo più indeterminato che se si dicesse a pasqua, a capo d'anno ecc.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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