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      Manzoni.
      Per altri esempi vedi P. I, cap. XX, § 10 e seg.
      Si prepone regolarmente la prep. di all'infinito, coi verbi o frasi impersonali accadere, avvenire, occorrere, parere, piacere, dispiacere, dilettare, far bisogno, esser d'uopo, premere, importare, tardare, parer mill'anni, venir fatto, riuscire, toccare od altri di pari significato, accompagnati per lo più da un complem. d'interesse (mi, ti, gli, ad alcuno ecc.); e così pure coi passivi di que' verbi transitivi che reggono l'infinito per mezzo della prep. di; p. es. è proibito di correre. (Vedi più sotto). Talora per altro, massimamente in verso, la prep. di si omette. Già mi parea sentire alquanto vento. Dante.
      È francesismo usare la prep. di con altri verbi, e specialmente con predicati nominali p. es. è dolce di beneficare il prossimo, e viltà di vendicarsi; dovendosi dire è dolce beneficare ovvero coll'infin. sostantivato, è dolce il beneficare ecc. Quanto è più dolce, quanto è più sicuro Seguir le fere fuggitive in caccia! Poliziano.
     
      § 7. PROPOSIZIONI OGGETTIVE. Le proposizioni oggettive si uniscono alla principale come le soggettive; per mezzo cioè della congiunzione che, e fanno da oggetto, non solo ai verbi transitivi, ma anche a molti altri verbi che, se reggessero un nome, si costruirebbero con una preposizione e che sono perciò intransitivi. In generale adunque i verbi che posson reggere una proposizione oggettiva, son quelli che significano un atto dell'animo, un sentimento, un'opinione o la manifestazione di essa; p. es. volere, comandare, permettere, proibire, pregare, fare, procurare, meritare; sperare, temere, dubitare, sentire, stupire, lagnarsi, sdegnarsi; pensare, sapere, conoscere, giudicare; dire, dichiarare ecc. ecc. e, oltre a questi verbi, frasi composte che abbiano il medesimo significato, o nomi analoghi; p. es. esser risoluto, dare il permesso, avere speranza o timore, stare in dubbio, esser d'opinione, fare una protesta, la speranza che ecc. il timore che, disperati che ecc.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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