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      Non trovò luogo di penitenza, poniamo che con le lagrime la domandasse. Cavalca.
      Le congiunzioni concessive hanno spesso per correlativi gli avverbii però, contuttociò, pure, non pertanto, tuttavia, nondimeno, nulla di meno, ciò non ostante, pur nondimeno ecc. Benchè io a tutti piaccia, però tutti a me non piacciono. Boccaccio.
     
      § 13. CONCESSIVE IMPLICITE. Le concessive si posson far implicite col gerundio, col participio e talora anche coll'infinito preceduto da per. Essendo (benchè siano) stoltissimi, maestri degli altri si fanno. Boccaccio. - Straziata con tutti i più aspri tormenti che imaginar si possono, mai non palesò alcuno dei complici. Castiglione. - Sta, come torre, fermo, che non crolla Giammai la cima per soffiar di venti. Dante. (Vedi P. I, cap. XX, § 17).
      Un altro modo di concessive implicite si fa con un aggettivo seguito da come e dal verbo essere. Disperatissimo come sono, tuttavia mi assumo l'ufficio di consolatore. Leopardi.
      Anche le proposizioni comincianti da egli che, ella che ecc. prendono senso concessivo; p. es. Si astenne quella volta dal bere, egli che ogni dì s'inebriava.
     
      § 14. PROPOSIZIONI FINALI. Le proposizioni finali (significanti cioè uno scopo, un fine) si uniscono alla principale mediante le congiunzioni affinchè, acciocchè o acciò, perchè, che, onde. Affinchè l'acquisto fatto pigliasse più fermezza, acconsentì. M. Villani. - Conosci i beni che possiedi, acciò tu possa apprezzarli. Giusti. - Dio m'ha dato del bene, perchè faccia del bene. Manzoni.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Giammai Vedi P Villani