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      Ciò nei seguenti casi:
      nelle proposizioni indicanti timore, sospetto ecc. o dopo i verbi guardarsi, impedire, non negare, mancar poco ecc. (Vedi al tutto P. II, cap. V, § 8 e 11);
      nelle proposizioni comparative di grado disuguale. (Vedi P. II, cap. VI, § 20); nelle proposizioni temporali dopo prima che, fin che ecc. (Vedi P. II, cap. VI, § 6).
     
      § 11. PROPOSIZIONI NEGATIVE IN SENSO AFFERMATIVO. Spesso si usa la forma negativa o per attenuare un'affermazione o, all'opposto, per rafforzarla escludendo qualunque altro caso fuori di quello affermato come vero e certo.
      Per attenuare si adopera la doppia negativa, che, come dicemmo (vedi sopra, § 4), prende di sua natura senso affermativo. Non .... non, nè .... non, non .... senza. Un vivere senza travagli e non senza decoro. Giordani.
      Per rafforzare si adoprano le forme non essere altro .... che, non .... che e sim. Commedia, per mio avviso, altro non è se non che una rappresentazione di qualche lieto avvenimento ecc. F. Zanotti. - Qualche composizione ecc. che venendo da te, non sarà che piena di leggiadria e di gentilezza. Menzini.
     
      § 12. AFFERMATIVE E NEGATIVE RISTRETTE. Tanto la proposizione affermativa, quanto la negativa hanno nella nostra lingua un equivalente in un semplice monosillabo che in certi casi rafforza, ripetendola, la proposizione medesima. Essi sono sì (affine a così) per l'affermativa; no (apocope da non) per la negativa. Oltre ad usarsi nelle risposte (vedi questo capit. più oltre, § 16), si adoprano anche nei seguenti casi:


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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