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      - Or vedete figliuoli come la prosperità mondana riesce a mal fine. Passavanti. - Egli le raccontò tutto il fatto; come esposto l'avesse trovato, come nutrir l'avesse veduto, e come si vergognasse a lasciarlo che morisse. Caro. - Verrei sapere di chi sia mano una composizione che vien di costà. Menzini.
      Se però la prop. interrogativa precede alla prop. reggente, si preferisce regolarmente il congiuntivo. Qual fosse il tuo stupore giudichilo chi partecipa dell'ingegno e della curiosità ecc. Galilei.
      Si usa sempre l'indicativo nelle dimande risolute, e che quasi si confondono coll'interrog. diretta. Ma digli chi tu fosti. Dante. - Dimmi con chi pratichi e ti dirò chi sei. Proverbii. - Io non so s'io son desto o pur s'io sogno. Gelli.
     
      § 8. Nelle PROPOSIZIONI LOCALI (vedi P. II, cap. VI, § 2) valgono le stesse regole delle prop. attributive. (Vedi questo cap., § 2). Dovunque (ove che poet.) riceve più spesso il congiuntivo. Dovunque si rivolge (indicat.) trova sdruccioli o trappole. Passavanti. Non cessa di favorire ogni virtù dovunque ella si ritrovi. Vasari. - Ove ch'io vada, ove ch'io stia talora .... La sospirata mia dolce nemica Sempre m'è innanzi. Marini.
     
      § 9. Nelle PROPOSIZIONI TEMPORALI (vedi Parte II, cap. VI, § 3) si usa l'indicativo, quando contengono un fatto riguardato come reale (vedi gli esempii, loc. cit.); si usa il congiuntivo, quando contengono un'intenzione, o un'aspettazione di cosa futura. Non si ristette, finchè salite le scale arrivò ecc. Segneri. - Starommi qui fino che piacerà alla Maestà di quello che m'ha ispirato a fermarmici, e quando non gli piacerà più che ci stia, andrò dove sarò chiamato da lei.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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