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      § 17. I TEMPI NELLE PROPOSIZIONI SUBORDINATE. Già nella P. I della Sintassi (cap. XVII-XIX) abbiamo parlato in generale dell'uso de' tempi, considerandoli più specialmente nelle proposizioni principali. Ora ci restano da vedere le leggi di certe relazioni fra un tempo e l'altro, che hanno luogo nel complesso di due proposizioni, delle quali l'una dall'altra dipenda. Considereremo anche qui prima l'indicativo, poi il condizionale, e finalmente il congiuntivo, tacendo de' nomi verbali che servono alle proposizioni implicite, poichè ne abbiamo già trattato abbastanza, e perchè, potendosi essi risolvere or nell'uno or nell'altro di que' modi, non hanno regole proprie e speciali.
     
      § 18. INDICATIVO. L'indicativo, essendo di sua natura modo indipendente, conserva anche nelle proposizioni subordinate quelle leggi stesse, cui va soggetto nelle proposizioni principali (vedi P. I, cap. XVII). Alcune eccezioni possono essere le seguenti.
     
      § 19. L'IMPERFETTO nelle prop. subordinate si pone sovente dopo un altro tempo passato, per indicare una massima generale che di sua natura avrebbe voluto il presente. Era loro fitto nell'animo che dalla sopraintendenza de' maggiori dipendea, come da radice, il buono o cattivo frutto che pullula tra i minori. Segneri. - Disse non essere sua intenzione di torre la libertà a quella città, ma rendergliene; perchè solo le città disunite erano (sono) serve, e le unite libere. Machiavelli. (Vedine altri esempii, Parte I, cap. XVII, § 10). Ciò vale anche per l'imperfetto del congiuntivo, qualora fosse richiesto questo modo.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





Sintassi Vedine