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      Quando la mente si arresta e si riposa, allora mettesi il punto fermo, e si dice d'aver finito un periodo. Ma il riposo č istantaneo, e la mente ripiglia il suo lavoro per poi riposarsi di nuovo, e di nuovo lavorare sino al termine del discorso. Ora č da sapere che quello che fa passare la mente da una proposizione indipendente ad un'altra simile, č la relazione fra i soggetti di esse, come quelli che ne costituiscono l'idea fondamentale. Quindi tutta l'arte per far bene il coordinamento fra pių proposizioni e pių periodi, consiste nel porre acconciamente in corrispondenza reciproca i varii soggetti, facendo sė che tra l'uno e l'altro non vi sia, generalmente parlando, nč distacco, nč salto, ossia nel far sė che il soggetto logico e vero diventi soggetto grammaticale.
     
      § 13. Pertanto sono da distinguersi due casi: che pių proposizioni da coordinarsi possano conservare un medesimo soggetto, o che debbano cambiarlo. Ove il pensiero lo conceda, sarā da cercare che il soggetto muti il meno possibile. Eccone un esempio. Si veggono gli altri animali comunemente seri e gravi; e molti di loro anche pajono malinconici: rade volte fanno segni di gioja, e questi piccoli e brevi; nella pių parte de' loro godimenti e diletti non fanno festa, nč significazione alcuna di allegrezza; delle campagne verdi, delle vedute aperte e leggiadre .... se anco sono dilettati, non ne sogliono dare indizio di fuori. Leopardi. Qui vediamo tutte le proposizioni avere per unico soggetto gli altri animali: nč vi era alcun bisogno di cambiarlo, per dare il primato a gioja, a diletti, campagne od altre idee accessorie.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500