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      Desideri tu il bene? fuggi ecc.
      Se ascolterete le mie parole, vivrete felici.
      Ascoltate le mie parole, e vivrete felici.
      Benchè tu studii molto, impari poco.
      Tu studii molto, ma impari poco.
      Quand'anche tutti mi si oppongano, seguirò la virtù.
      Mi si oppongano pur tutti; io seguirò la virtù.
      Conosci i beni che possiedi, affinchè tu possa apprezzarli.
      Vuoi potere apprezzare i beni che possiedi? Prendine cognizione.
      Io studio per imparare.
      Voglio imparare, e a tal fine studio.
      Tu l'hai offeso, senza ch'egli se n'accorgesse.
      Egli non se n'è accorto, ma tu l'hai offeso.
      Quanto più hai, tanto più desideri.
      Più hai e più desideri, ovvero, hai più, e desideri più.
      La virtù è così bella, che l'amano fino i malvagi.
      Anche i malvagi amano la virtù: tanto essa è bella!
     
      Come si vede da questi esempii, la costruzione coordinata è meno logica, meno serrata, meno precisa della subordinata, ma d'altra parte la supera in forza e vivacità. I poeti in generale, e i prosatori più antichi adoperano il coordinamento con maggior frequenza, che non facciano gli scrittori in prosa dei tempi colti e addottrinati. Nel parlar familiare, e in quelle maniere di scritture che al parlar familiare si accostano, la costruzione coordinata riuscirà in molti casi più efficace e più naturale che la subordinata; ma il sapiente ed accorto alternare di esse, secondo le varietà del sentimento, costituirà il sommo dell'arte.
     
      § 18. OMISSIONE DELLE CONGIUNZIONI. Così nella costruzione coordinata, come nella subordinata, vien fatto non raramente di omettere le congiunzioni o altre parole facenti ufficio di legamento, massime tra i membri d'un periodo o fra i periodi stessi, bastando in molti casi la material successione di un concetto all'altro, a far chiara la relazione che esso ha col precedente.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500