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      L'autore della D. Commedia, Dante Alighieri.
      Il casato si pospone regolarmente al nome proprio delle persone, eccettochè negli indici o cataloghi, dov'è necessario mettere in serie ordinata ciò che distingue una persona o una cosa dalle altre.
      Quanto alla collocazione dell'aggettivo rispetto al sostantivo, vedi il capitolo precedente, § 3.
     
      § 10. I complementi attributivi che consistono in nomi retti da preposizioni (vedi P. II, cap. II, § 7 e seg.) seguono regolarmente al sostantivo, specialmente se sieno legati con altre parole. (Vedine gli esempii nel capitolo citato). Solo qualche volta si potrà anteporli, anche in prosa, per amor di buon suono o di varietà, fuggendo però ogni affettazione o pomposità; p. es. D'una deserta capanna teneva somiglianza. Caro. - Spegne i nemici ed è delle prede e delle taglie signore. Machiavelli.
      Quanto a di lui, cui e sim. anteposti al sostantivo, vedi il capitolo precedente, § 2.
      Nella poesia si fa liberamente l'inversione. Morte comune e delle corti vizio. Dante. - Io vi farò veder nella mia caccia Di tutti i pesci sorti differenti. Ariosto. - Ed ascoltar di tre fanciulli il canto. Tasso.
     
      § 11. I COMPLEMENTI AVVERBIALI formati con preposizioni (vedi P. II, cap. III) seguono per lo più al verbo, o si interpongono fra due verbi in dipendenza reciproca, ma lo precedono, quando debbono avvertirsi meglio, o che stanno in contrasto con qualche altra idea; p. es. Gli uomini non avevano avuto uso di vestimenti, ma di questi per l'innanzi furono costretti a fornirsi, e con molte industrie riparare alle mutazioni e inclemenze del cielo.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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