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      Più presso alla sorgente, il suolo è sterile; e siccome il canale viene restringendosi, le onde rompono contro le balze, rotolandosi giù in torrente di schiuma e di sprazzi che brillano per la reflessione de' prismatici colori. Inoltrandosi più e più a ritroso del fiume, chi va per quella via riesce in un semicircolare recesso, chiuso da rocce inaccessibili a diritta, scoscese e dirupate a sinistra, sorgenti in obelischi, in piramidi e in ogni fantastica forma, e di mezzo ad esse migliaia di rivoletti discendono. La vallea è terminata da una montagna tagliata a picco da cima a fondo, e, per un porticale di archi concentrici, opera della natura, entra il viandante in vasta caverna. Il silenzio e l'oscurità che quivi regna vengono interrotti soltanto dal mormorio e dal chiarore delle acque d'un bacino, che forma la principale scaturigine del Sorga. Questo bacino, di cui non anco fu scandagliato il fondo, rigonfia in primavera per modo da sforzare l'uscita delle acque per una fessura in cima alla caverna, ad un'altezza di circa cento piedi, d'onde esse di balzo in balzo precipitandosi in cascate, ora svelano or coprono di schiuma gli smisurati massi, lungo i quali trascorrono. Il mugghio de' torrenti non cessa mai duranti le lunghe piogge, tanto che ne diresti le rupi stesse disciolte, e il tuono rimbomba di caverna in caverna. La terribile sublimità di tale spettacolo è svariata da' raggi del sole, che verso il tramonto segnatamente rifrangono e riflettono le varie lor tinte sopra le cascate.


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Saggi sopra il Petrarca
di Ugo Foscolo
Carabba Editore Lanciano
1928 pagine 139

   





Sorga