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      Le lettere, le arti e le scienze trapiantate dalla Grecia in Italia, le conquiste e la legislazione del popolo romano ampliate e diffuse resero la lingua latina universale in Europa; e le invasioni de' popoli settentrionali la trasformarono in alcune delle nuove lingue che oggi si parlano e scrivono. Bensė la lingua latina, innanzi che divenisse italiana, francese e spagnuola, trapassō per cambiamenti graduali e infinite vicissitudini, durante l'era del medio evo; tanto pių difficili a conoscersi, quanto che fu l'epoca della barbarie e della ignoranza e della servitų del genere umano europeo. Molte tracce restano pur nondimeno visibili anche fra le tenebre di quei secoli; e se i fatti somministrati dalla storia e accertati dalla critica saranno applicati ai principj generali che la Natura segue invariabilmente, nč mai produce gli stessi effetti da diverse cause, noi forse esaminando l'origine, le epoche e il genio della lingua italiana, riusciremo a stabilire alcune norme o certe, o probabili almeno, a scoprire il metodo che le lingue seguono a operare le perpetue loro metamorfosi. E preferiremo la lingua italiana, come quella che č di data pių antica fra tutte le viventi, e quindi somministra pių numero di fatti, e una pių lunga serie di annali letterarj. La grammatica, l'ortografia, e per conseguenza la pronunzia, e tutte le parole e frasi della lingua italiana sono oggi, con rare e irrilevanti eccezioni, precisamente quelle medesime che si trovano non solo nelle prose di Dante, ma di scrittori che vissero innanzi a lui.


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Sulla lingua italiana
Discorsi sei
di Ugo Foscolo
Istituto Editoriale Italiano
1914 pagine 176

   





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