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      Questa specie di poeti godono quasi sempre di procacciarsi ad un tempo la gloria del lauro, e l'autorità della critica dittatura; e, sia che non avessero mente tanto profonda che potesse investigare nuovi principj dell'arte che volevano insegnare, o che credessero i principj correnti più agevoli a essere intesi, se fossero ridotti in apparente poesia, scrissero regole poetiche in versi eleganti insieme e nojosi perchè sono più dettati dall'arte che dalla natura, ma tanto più ammirati quanto più la materia pare ritrosa agli ornamenti dello stile; e Pope e Boileau allettarono molti lettori, perchè i loro ingegni erano amaramente disposti contro gli autori loro contemporanei, e si servivano di un metro per cui la necessità delle rime vicine contribuisce mirabilmente alla spiritosa malignità dell'epigramma. Così i poeti di questa classe riuscirono, se non a stabilire inconcusse le teorie chiamate aristoteliche, che già cominciavano a essere meno implicitamente credute, - pervennero ad ogni modo a non far dimenticare i precetti derivati da quell'imperfettissimo libro.
      Nuove specolazioni intorno alla poesia ed alle belle arti (colle quali la poesia è strettamente connessa) si sono ideate da mezzo secolo in qua; e i medesimi metafisici che vittoriosamente distrussero in gran parte le teorie attribuite ad Aristotile vissero, ed alcuni vivono tuttavia, per vedere i loro proprj sistemi validamente prostrati da nuovi che si succedono, edificandosi e rovesciandosi vicendevolmente gli uni su gli altri.


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Sulla lingua italiana
Discorsi sei
di Ugo Foscolo
Istituto Editoriale Italiano
1914 pagine 176

   





Pope Boileau Aristotile