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      Frattanto, i due primi libri che Dante innanzi la sua morte potè finire del suo Trattato su questo argomento furono disotterrati e pubblicati. Da prima la loro autenticità fu negata, e l'originale che l'autore scrisse in latino, e tutta la traduzione che ne fu pubblicata furono dichiarate imposture. Quando finalmente, dopo una serie di prove innegabili e di dispute protratte per lunghissimi anni, niuno potè contendere la genuina origine di quel libretto, alcuni negarono la verità della dottrina, altri professarono che non potevano intendere come una lingua potesse scriversi e non parlarsi; e intanto non potevano mai parlare come scrivevano. Altri finalmente, e ne sono parecchi anche a' di nostri, si stanno in dubbio come i buoni fedeli che non sanno come riconciliare i dogmi della Santa Chiesa su la immobilità della terra con le matematiche dimostrazioni del suo giro diurno ed annuo intorno al Sole: così, dovendo credere a un tempo a' teologi ed a' filosofi, non sanno cosa si fare.
      Or la costituzione letteraria della lingua italiana somiglia per l'appunto alla Costituzione dell'Inghilterra. Non è conosciuta, nè può farsi conoscere distintamente per legge scritta, ma ognuno ne vede le deviazioni. Dipende da esempj precedenti innumerabili, molti de' quali sono obliterati nell'uso, ma mantenuti ne' ricordi, perchè servono alla storia e alle analogie della costituzione; molti altri non sono richiamati in uso se non in certe urgenti occasioni, ma non mai senza le forme prescritte; finalmente, molti sono vigenti perpetuamente.


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Sulla lingua italiana
Discorsi sei
di Ugo Foscolo
Istituto Editoriale Italiano
1914 pagine 176

   





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