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      “La prima scoperta alla quale ci conduce la psicoanalisi è che, regolarmente, i sintomi morbosi sono legati alla vita amorosa del malato; questa scoperta (...) ci obbliga a considerare i disturbi della vita sessuale come una delle cause più importante della malattia.” I malati non si accorgono di questo, ma ciò accade perché “essi portano un pesante mantello di menzogne per coprirsi, come se ci fosse cattivo tempo nel mondo della sessualità”. Sessualità repressa che esplode in malattia o ritorna in parecchi sogni. È analizzando questi sogni che Freud scopre la sessualità infantile. Sono i sogni degli adulti che, infatti, rimandano di frequente a desideri inesauditi, desideri inappagati della vita sessuale infantile.
     
     
      5. Il complesso edipico
     
      Lo studio della sessualità infantile porta Freud ad uno dei punti centrali della sua teoria, all'idea cioè di complesso di Edipo. Scrive Freud: “Il bimbo concentra sulla persona della madre i suoi desideri sessuali e concepisce impulsi ostili contro il padre, considerato come un rivale. Questa è anche, "mutatis mutandis", l'attitudine della bambina. I sentimenti che si formano durante questi rapporti non sono solo positivi, cioè affabili e pieni di tenerezza, ma anche negativi, cioè ostili. Si forma un “complesso” (vale a dire un insieme di idee e di ricordi legati a sentimenti molto intensi) che è certamente condannato ad una rapida rimozione. “Ma - fa presente Freud - nel mondo dell'inconscio esso esercita ancora una attività importante e duratura.


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Aforismi e pensieri
di Sigmund Freud
pagine 120

   





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