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      E che mi giova (pur troppo il so a mie spese) quando ben tutto il guadagnassi, per nello stesso tempo quest'Anima, che costò più del Mondo tutto al mio Dio? No no! Morirò a quell'infido Fellone, per vivere all'Autore della mia Fede. Deh fate, o mio caro FRANCESCO, che m'entrino profondamente nel Core i Chiodi del Crocifisso, accioché configgano col Santo Timor di Dio la mia Carne; che così non temerò l'estremo Giudicio; ma canterò in eterno le Misericordie del mio Signore. Dalla mia Morte so, che la mia Vita dipende, e che dipende la mia Morte dalla mia Vita. La sola Perseveranza può accordar questo contraposto; e voi mio gran Taumaturgo fate ancora, fra tanti altri questo Miracolo, ch'Io mi salvi, dopo di haver tante volte sprezzata, e derisa la mia salute. Operate per me ch'Io viva; ma che viva a Dio: ch'Io muora; ma che non muora al Cielo. Sia la mia Vita Morta, col morire del tutto al Mondo: Sia la mia Morte Vita con vivere del tutto a Dio. Vivendo a Dio, viverò anche a voi, o mio gran FRANCESCO, che sol a Dio, sempre, tutto viveste, & hora per sempre tutto vivete in Dio; E già, che vi ho scelto per Astro Polare [438] di questo mio periglioso viaggio, sfavillate colla vostra Carità così fulgida a questo mio cuore fra tante tenebre, che l'opprimono; poiché voi siete una di quelle Stelle, che sono monde nel cospetto di Dio, e risplendono in faccia del Sole Eterno; da cui vi supplico ad acquistarmiquel lume, che senza pericolo
      in questo Mondo mi guidi,
      e senza termine nelParadiso mi


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I fasti del miracoloso S. Francesco di Paula
di Francesco Fulvio Frugoni
1681 pagine 413

   





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