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      Nestor componere litesInter Peliden féstinat, & inter Atriden.(15)
      Qual vergogna, che così bella materia di studj, e di meditazioni sia stata poco men, che dell'intutto trascurata! Quel, che ne' libri degli antichi filosofi Platone, Aristotele, Cicerone, Seneca, e tra' frammenti, d'altri autori Greci, o Latini è pervenuto fino a noi è tanto privo di dottrine riguardanti questo stato d'umanità, di saviezza, e di continenza, da noi detto neutralità, che le stesse abondantissime loro lingue mancano di voce, che esattamente vi corrisponda, e l'esprima(16). Della quale mancanza di termini, e silenzio sulla materia, la ragione a parer mio potrebbe essere stata l'assai diverso costume di que' tempi da' nostri. Certamente in quell'età il restare nella neutralità provveniva quasi sempre non da amore del giusto, e da virtuosa moderazione; ma o da ignoranza assoluta di ciocchè altrove facevasi, quale era in tutt'i popoli barbari rispetto al resto del mondo, o da timidità, quale era nelle piccole Sovranità, e Repubbliche rispetto alle guerre delle grandi Potenze, o finalmente da maligno piacere dell'altrui scambievole distruzione, quale fu per lungo tempo nelle Repubbliche, e Sovranità Greche. Nè fu tra' costumi d'allora di gran lunga tanta corrispondenza d'interessi, di trattati, di ministri residenti, di corrieri, di carteggio, di parentele tra' Principi, nè tanto legame di commercj, di viaggi, di comunicazione di pensieri co' libri, colle gazzette, e con ogni genere di stampe ne' popoli, quanta ne è oggi tra tutti le Sovranità dell'Europa.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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