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      Perciocchè la guerra facendosi a nome di tutti gli Stati uniti, si suppone, che la facciano tutti i componenti di quella Lega(97), sia che nell'interno loro la facciano di buona, o di cattiva voglia, e con persuasione sincera, o a mal in cuore(98).
      Ma si richiederà; può in tal caso agirsi ostilmente contro tutti gli altri dominj di questo Principe, che non opinò per la guerra? A me sembra, che nò, e forse così sembrerà anche a molti. E se taluno esitasse a persuadersene avverta, che quel Sovrano, cui si è mossa la guerra non può riguardar come suo proprio, e spezial nemico chi, avea manifestato non aver animo ostile verso di lui, nè intenzione di nuocergli. L'essersi rotta la pace è provenuto da forza, che quegli non poteva nè frastornare, nè superare. Dunque non ha colpa(99). Non essendovi adunque azion diretta, che dia dritto di ostilità contro di colui, non può esercitarsi contro tutte le rappresentanze, e le entità morali di esso, cioè a dire contro tutte le distinte, e segregate Sovranità da lui possedute, ma contro quella sola, in virtù di cui trovasi suo malgrado implicato, ed avvolto, per così dire, nella guerra.
      Che se poi questo Principe avesse insiem co' più opinato per la guerra, (che è l'altro caso proposto di sopra) io credo, che, a moltissimi sembrerà manifesto, potersi in questo caso agir ostilmente contro tutti i dominj suoi ancorchè distinti, e non compresi nella Lega. E certamente l'aver manifestato l'animo ostile dà peso a questa opinione a segno, che a prima vista sembrerà assurdo il non seguirla.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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