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      L'allearsi per arrecar ingiuste offese è patto di ladroni, di pirati, di nemici dell'uman genere, non di Sovrani, e di popoli ragionevoli, e virtuosi.
      Quindi nel caso d'una ingiusta guerra, quale sarebbe l'ultronea invasione sul territorio d'una nazione innocente, ed amica, non solo l'alleato è dispensato dall'unirsi all'invasore, ma anzi egli è obbligato (per quel dritto eterno, ed inalterabile, che fa legge a tutti gli uomini, e colla sua chiara voce parla all'interno d'ogni cuore) almeno a restar neutrale, ed a non favorir la rapina, o l'ambizione.
      Questo genere adunque di guerre offensive (il solo, che veramente meriti tal nome) non ha, nè può legitimamente trovar alleati dovunque il dritto, e le virtù son rispettate. Ogni convenzione, ogni patto, ogni amicizia ha per base la virtù. Le combriccole de' ladroni(154), le promesse, che scambievolmente fannosi, non son patti, sono delitti, e chi disgraziatamente vi concorse, anzicchè credersi tenuto a persistervi, è obbligato a disciogliersene, e fuggirne subitocchè la voce della propria coscienza lo avrà fatto ravveder dell'errore.
      Ciò essendo vero, come lo è da tutti i Giuristi concordemente insegnato, non può dirsi, che quella guerra offensiva, di cui parlano come compresa ne' patti d'una generale alleanza, sia la guerra ingiusta, ed ultronea d'invasione. Rimaneva intanto a definirsi quale avesse a chiamarsi legitima guerra offensiva: ma in verità non si è potuta da essi indicare senza o raggirarsi nelle ambiguità, o contraddire agli altri, e talvolta a se stessi(155). Dopo molti inutili sforzi, il costume generale più, che l'autorità de' giureconsulti ha prevaluto a ridurla ad una distinzione cronologica, o geografica, quasicchè i tempi, ed i luoghi avessero forza d'alterare le immutabili verità del dritto.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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