Pagina (119/527)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vale a dire, che qualunque individuo dimorante in esso se eseguirà le leggi, gli ordini, le volontà adottate dalla nazione è in dritto d'esserne protetto, difeso, assicurato, e se le trasgredisce è soggetto ad esserne punito: e può la Sovrana autorità proteggerlo, o punirlo, giacchè si suppone, che nel suo territorio abbia la forza massima, avendo con se riunite tutte le volontà de' membri di quel Corpo politico padrone del territorio. Solo l'ignoranza involontaria, e non supina scusa dalla risponsabilità: ma la Sovrana autorità sapendo, e non disapprovando, nè cercando almeno a castigare l'atto d'un individuo dimorante sul territorio, si presume già averlo approvato(247), e ne divien risponsabile verso chiunque era in dritto di chiamarsi offeso da quell'atto.
      Meditando su questo si scorge, perchè io abbia detto di sopra non potersi nè cedere, nè rinunziare al dritto territoriale: egli è perchè non è esso un dritto, ma piuttosto un obbligo, ed un dovere. Al dritto suo può ciascuno rinunziare: ma da un dovere non può chiamarsi sciolto, se colui, che fa la figura dell'altro contraente nel contratto d'obligazione non ne lo sciogliesse. Il dritto territoriale contiene l'obbligo verso tutti gl'individui di esso di proteggergli se sono innocenti, cioè osservatori delle leggi ricevute, punirgli se vi controvvengono. Niun di costoro può rinunziare, ed assolvere la Suprema potestà da somigliante contratto, giacchè verrebbe a rinunziare al dritto della propria sicurezza, il che è assurdo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Sovrana Corpo Sovrana Suprema