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      Da questa chiarissima teoria, nascente dal più puro fonte di quella interna luce di giustizia, d'equità, di ragione, che le menti non offuscate da passioni sentiranno, s'io non abbaglio, in se medesime, derivano facilissime le soluzioni delle più celebrate quistioni sù questa gravissima materia.
      Primieramente si ravvisa quanta disparità corra tral caso d'un'armata, che attraversi il territorio d'un neutrale, per concessione fattagliene, nel punto, che si dirigge a combattere un inimico, e quello dell'armate, che si ricoverano sul territorio neutrale dopo l'avversità d'una sconfitta, o all'aspetto d'una superiorità di forze tali da far prevedere una sicura disfatta. Nel primo caso è manifesta la intenzione ostile. Quindi il neutrale ancorchè avesse concesso il transito (e molto più se senza chiederglielo se lo fossero da se stesse aperto) non solo non è obbligato a dar veruna protezione alle truppe d'un guerreggiante, ma se la dasse(266) già non sarebbe più neutrale, ma suo alleato, e divenuto inimico dell'altro.
      Nel secondo caso non è chiara l'intenzione di quel che voglia fare in avvenire chi in quell'atto fugge, e si ricovera. Può dunque, anzi dirò, che deve il Sovrano neutrale interrogare con qual animo siasi entrato nel suo territorio, o ne' porti suoi, e se i rifugiativi si paleseranno esser pronti a desistere da ogni nuova offesa durante quella guerra, è giusto, è dovuto, è indispensabile accordar l'asilo. Nè dopo la garantìa datane potrebbe l'altro guerreggiante inseguirgli dentro il territorio neutrale ogni qualvolta i rifugiati in esso hanno abbracciata la legge, i sentimenti, e lo stato di quel territorio, cioè la calma, e la quiete della neutralità. Che se ricuseranno di sottomettersi alla cessazione dalle offese per l'avvenire, e riguarderanno quel rifugio come un momentaneo respiro per cogliere miglior tempo, o attender nuovi rinforzi, e soccorsi dalla lor parte a poter ripigliar con maggior ferocia la guerra, nè la prudenza consiglierà mai il vincitore ad arrestarsi, nè la giustizia, l'imparzialità, la ragione potranno autorizzare un neutrale a venire inopportunamente a frapporsi, e a far valere i dritti d'una ideale immunità, ed asilo come dovuta al suo territorio neutrale.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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