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      E finalmente si conosce quanto cappricciosa, e priva d'ogni fondamento sia la distinzione voluta da' celebri giuspublicisti mettere tral cominciare le ostilità, e il proseguirle, stabilendo, che l'uno non sia permesso nel territorio neutrale, l'altro sì. Le cose da me dette di sopra mostrano quali siano i veri confini della teoria legale in quella parte, e quali i gratuitamente, e senza avvertenza adottati(271): nè su di essa più mi dilungherò.
     
      § II
     
      Del dritto ne' guerreggianti d'astringere i neutrali a vender loro qualche genere di merci.
     
      Mi si presenta ora quì ad esaminare un'altra celebrata questione concatenata colle cose precedenti. Suppongo i miei lettori già persuasi dalle teorie di sopra stabilite dell'ingiustizia, che vi sarebbe, e della violazione del dominio territoriale de' Sovrani amici, se da taluno de' guerreggianti si volessero rapire, e toglier per forza dal territorio di quelli i generi non destinati alle offese, quali sarebbero le vettovaglie, i panni, le stoffe, le droghe, e cose somiglianti. Gli credo del pari determinati a tener per fermo, che niuna differenza correrebbe se questi generi appartenessero ai sudditi del neutrale, o fossero de' sudditi del nemico, perciocchè stando sul suolo neutrale egual grado di protezione, e d'inviolabilità ne ritraggono. Ma rimane a discutere se potrebbe aver dritto uno de' guerreggianti prevenendo colla sollecitudine il suo nemico, d'acquistar a giusto prezzo questi generi, e tanto più se stassero esposti vendibili in mano a' negozianti, sia per provvedersene in un suo bisogno, sia per fargli soltanto mancare, e lasciarne sprovvisto il nemico; e se questo dritto sia così perfetto da potervi usar la forza per sostenerlo in caso di renitenza a dargli, o di rifiuto.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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