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      Quando infine si ha per vero, che le persone, e le cose ostili rimangono tali in qualsivoglia luogo s'incontrino a stare(373); che ogni spezie di merce appartenente a qualsisia individuo della nazion nemica sia buona preda, e legitimamente si occupi subito, che riesce averla in mano, troppo difficile (s'io non m'inganno sarebbe lo scansar la conseguenza, che le merci appartenenti ai nemici legitimamente si tolgano anche se stassero sul bordo d'un bastimento neutrale(374).
      Nè mi pare bastante argomento da opporre, che considerandosi un bastimento in mare aperto come una parte del territorio del Sovrano, di cui s'inalbera la bandiera, sia perciò inviolabile; perciocchè se questa ragion valesse, valerebbe del pari ad impedir la confisca delle munizioni da guerra, e de' viveri destinati per le città assediate trasportate su' bastimenti neutrali, il che da questi autori non si ammette. Non può dunque dalla sola immunità della bandiera creduta eguale a quella del territorio ripetersi la libertà del commercio de' neutrali.
      Neppur valerà il dire, che coll'intercettare ogni commercio, che facciasi colla nazion nemica, si nuocerebbe ai neutrali ed agli amici, contro ai quali non vi è dritto di guerra, e di offese: perchè primieramente siccome questa ragion sola non vale rispetto ai controbandi di guerra, non può neppur valere rispetto alle altre mercatanzie. Inoltre è cosa notissima, che chi prosiegue il suo dritto non s'intende, che faccia ingiuria a veruno(375), e perciò quando fosse certa la massima di dritto di potersi privar intieramente del commercio una nazion nemica, a torto si dolerebbe chi ricevesse indirettamente danno dall'esercitar, che altri faccia questo legitimo atto d'ostilità(376). Ed in vero chi ha mai sostenuto potersi i neutrali giustamente dolere dell'incomodo, del danno, dell'incarimento de' prezzi, della scarsezza, o privazion totale ad essi cagionata dalle guerre, per effetto delle quali i guerreggianti si rapiscono l'uno all'altro le navi mercantili di ciascuno, quantunque destinate verso i porti de' neutrali?


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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