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      Egli mi sembra adunque un lento, malsicuro, e quasi sempre inefficace mezzo di pervenire alla vittoria contro le grandi monarchie la pirateria usata sulle navi trafficanti con esse(399). Che se si ragionasse di certe piccole Sovranità, o republiche, le quali a poco più della città col suo contado si estendono, io non dubiterei asserire esser lecito impiegare a sottometterle la via del chiuder loro il traffico, e soprattutto se nel commercio, e nella frequentazion de' loro porti consistesse la maggior forza di esse; nè crederei, che di simile atto potessero i neutrali dolersi più, che del vedersi talvolta scacciati dalla comunicazione colle fortezze assediate.
      Ma non basta a legitimare il mezzo prescelto per offender il nemico, il dir, che sia efficace senza crudeltà. Conviene inoltre, che sia tale, che direttamente si rivolga contro ai resistenti, ed agli armati, ed appena è tollerabile se indirettamente, e col maggior risparmio di danno possibile, cada alcun poco sù i non pertinaci, e molto meno sarebbe ammissibile se ricadesse sugli innocenti(400). Or egli avviene precisamente a rovescio nella interruzione del commercio, della quale il danno piomba direttamente non solo su' men colpevoli, ma sugli innocenti. Perchè se essa nuocesse solo ai mercatanti, agli artigiani, agli agricoltori sudditi del nemico, almeno per iscusarla si potrebbe dire, che essendo costoro membri di quella nazione, possono, stendendosi ampiamente il senso alle voci, chiamarsi in certo modo anche essi nemici: ma il fatto stà, che non minor danno ne soffrono i negozianti, gli agricoltori, i manifatturieri delle nazioni amiche, e neutrali, e questi senza dubbio sono in tutto innocenti, ed alieni dalle cagioni della guerra.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Sovranità