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      Ma gl'illustri comandanti di esse non usavano vendere i soli scafi corredati e senza ciurma, nè come mercanti, ma come condottieri, ed ammiragli figuravano. Oggi nello sforzo eccessivo, e dismisurato fatto dalle grandi nazioni per disputarsi tra loro l'impero de' mari, e del mondo, si è per la prima volta imaginato da' privati mercatanti di alcune republiche neutrali non vender già ai combattenti il legno da costruzione, il canape, i cannoni, la pece, le ancore, ed altro, ma per far cosa più sollecita, e profittar del prezzo della costruzione vender vascelli interi belli e finiti, e d'ogni attrezzo, all'infuori dell'equipaggio, allestiti.
      Niuno avea imaginato potersi esitare se una tal vendita sia controbando di guerra; ma il Lampredi ha messa fuori una nuova opinione, che qui conviene esaminare. Egli dice, che allora solo si commetta il controbando quando da' neutrali si trasportano fino ai guerreggianti i generi vietati: chè se i neutrali si contenteranno vendergli sul territorio proprio lasciando ad altri la cura e il rischio del trasporto non si violi la neutralità(445). La qual sua opinione quanto ella è contraria alle parole, ed allo spirito d'ogni Trattato, alla universal pratica, al sentimento generale, tanto è più necessario indagare come abbia potuto egli profferirla, e lasciarsi trar nell'errore un giureconsulto non avvezzo a cadervi.
      Certamente egli non ha potuto opinare consistere la violazione della neutralità nel solo atto del donar provvisioni da guerra ad un combattente, e che vendendole non si offenda; sentimento, che non meriterebbe una seria confutazione.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Lampredi Trattato