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      I più illustri giuspublicisti insegnano esser giusta la confisca del controbando di guerra: Primo, come pena, e non avvertono non potersi punire quando manca la giurisdizione: Secondo, per averlo i guerreggianti dichiarato nel cominciar la guerra, e non avvertono che il manifestar anticipatamente di voler esercitar qualche atto non lo rende legitimo se tale intrinsecamente non è; altrimenti qual atto non diverrebbe legitimo? Terzo, per aver i neutrali dichiarato, che non accorderanno protezione ai loro sudditi rei di controbando, e non avvertono che così si aprirebbe la via ad infinite collusioni tra' neutrali, e i guerreggianti facendosi artatamente cader in mano di colui, che si vuol soccorrere quelle munizioni ed armi, che si fingeva spedire all'altro avversario.
      Lo stesso timore di simulazione mi fa dire di non potersi sostener come consuetudine introdotta, e molto meno stabilirsi per patto ne' Trattati(513), che trovandosi sulle navi neutrali generi di controbando, di guerra, sia lecito al guerreggiante occupargli pagandone il giusto prezzo al conduttore. E che altro sarebbe mai questo, se non che allettar i neutrali ad essere gl'incendiarj del mondo, e gli alimentatori d'ogni guerra calpestando il più rigido, non men che il più nobile tra' doveri della benefica neutralità(514)?
      Dico adunque risolutamente, che niuna merce di controbando appartenente o condotta da' neutrali incontrata in luogo libero, o in territorio alieno può sotto qualunque pretesto restar in possa del guerreggiante finchè non sia rotta l'amicizia tra lui ed il neutrale.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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